Dal Fridge Diving al Guerilla Cooking, per affrontare le sfide globali
Servizio comunicazione istituzionale
28 Febbraio 2020
Con l’avvio del semestre primaverile all’USI sono iniziati anche diversi progetti sul campo (i cosiddetti Field Project) degli studenti di Master, tra cui quello proposto nell’ambito del World Challenges Program diretto da Michael Gibbert, professore di Marketing presso la Facoltà di comunicazione, cultura e società. Il Field Project di quest’anno sarà svolto da un gruppo misto di 35 studenti provenienti dall’USI, dalla Stockholm School of Economics e dal Hanken School of Economics, e verterà sul tema dello spreco alimentare nelle economie domestiche. Il progetto prevede sia una parte di analisi dati a seguito di un sondaggio (Fridge Diving), sia una parte esperienziale (Guerilla Cooking).
Immersioni in frigorifero: comprensione e reinterpretazione dei rifiuti alimentari
Rovistare nei cassonetti è l'atto di “immergersi” nei contenitori dei rifiuti commerciali, residenziali, industriali, edilizi e di altro tipo per recuperare oggetti dismessi, ma che possono comunque essere utili. I cosiddetti Dumpster Divers (fruga-cassonetti) possono essere alla ricerca di vestiti, mobili e cose simili – ma anche cibo.
Il concetto di Fridge Diving prende spunto proprio da questo, adattando le idee e gli approcci di base nel contesto dei rifiuti alimentari nelle abitazioni private. È un metodo per misurare gli alimenti potenzialmente riutilizzabili nel frigorifero e, in generale, per "fare il punto della situazione" su ciò che si trova nel frigorifero, ma anche nella dispensa.
Guerilla Cooking: praticare l'arte della buona cucina quando (e dove) è possibile
Il Guerilla Gardening è l'atto di usare un terreno per il giardinaggio che normalmente non lo è (come gli spazi pubblici, i terreni agricoli e industriali abbandonati, così come il giardino incolto del vicino). I “guerriglieri giardinieri” si ispirano ai principi dell'autosufficienza, come evocati nel libro di John Seymor del 1971 "Fat of the Land", che mira a promuovere il ripensamento della proprietà fondiaria e dare nuova vita a terreni trascurati o utilizzati in modo improprio.
Il Guerilla Cooking si fonda sullo stesso principio, ovvero quello del riutilizzo di spazi abbandonati di altri, e lo fa guardando a un componente base della catena del valore alimentare, ovvero la cucina, nella fattispecie quella degli studenti universitari, che sono per certi versi ‘vulnerabili’ per via di alcuni vincoli – la mancanza di tempo per spadellare, da una parte, e la mancanza di denaro per procurarsi ingredienti di qualità, dall’altra. Questi vincoli portano spesso gli studenti a mangiare in modo malsano, e se gli studenti non mangiano bene, il loro rendimento accademico ne risente. L’obiettivo quindi della fase esperienziale di questo field project è di cogliere il momento di maturazione dei giovani studenti per aiutarli a sviluppare pratiche, costumi e abitudini alimentari che durino nel tempo – includendo, fra le altre cose, una maggiore consapevolezza del tema dello spreco alimentare, dell’alimentazione sana (per esempio, meno grassi), e della responsabilità sociale e sostenibilità ambientale nelle scelte che si fanno (con riferimento, per esempio, al consumo di carne e relativo carbon footprint).