Winter School a Cipro sul ruolo delle tecnologie digitali per il turismo culturale

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Servizio comunicazione istituzionale

4 Marzo 2022

Esplorare le opportunità date dalla digitalizzazione per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale, con uno sguardo particolare all’esperienza turistica. È stato questo l’obiettivo principale della Winter School dedicata al ruolo delle tecnologie digitali nel turismo culturale che si è tenuta lo scorso febbraio a Cipro.

La Winter School è stata organizzata dalla Cattedra UNESCO in tecnologie dell’informazione e della comunicazione per lo sviluppo e la promozione del turismo sostenibile nei siti del patrimonio mondiale dell’USI, in collaborazione con la Cattedra UNESCO in patrimonio digitale culturale della University of Technology di Cipro (CUT). La scuola si è svolta dal 13 al 20 febbraio scorso e ha visto la partecipazione di 30 persone provenienti da 17 Paesi, tra cui gli studenti del secondo anno del Master in International Tourism dell’USI, ricercatori e professionisti del turismo. 

Il programma è stato denso di interventi da parte di esponenti locali e nazionali del settore turistico e culturale, tra questi Giannis Karousos, ministro dei trasporti, delle comunicazioni e dei lavori pubblici di Cipro (ministero al cui interno è inserito il dipartimento delle antichità); Savva Perdiou, viceministro del turismo, Pierre-Yves Fux, ambasciatore svizzero a Cipro, e (in videoconferenza) Fergus Maclaren, presidente del comitato dedicato al turismo culturale dell’ICOMOS, l’International Council on Monuments and Sites. Sono stati inoltre presentati alcuni tra i principali progetti finanziati dal programma di ricerca Horizon2020 dell’Unione Europea in tema di patrimonio culturale e turismo. Trattandosi di una “scuola”, poi, non sono mancate lezioni che hanno fornito metodi e principi per la comunicazione del patrimonio culturale, modelli per comprendere il ruolo dei media digitali nel turismo, tecnologie innovative per progettare esperienze significative. 

I partecipanti hanno avuto l’opportunità di visitare sia i luoghi emblematici della storia cipriota come il parco archeologico di Paphos (Sito del patrimonio mondiale UNESCO), il castello medioevale di Limassol e il monastero ortodosso di Chrysoroyiatissa – tutti interamente digitalizzati dal team della Cattedra UNESCO della CUT – sia le aree più rurali dove è in corso un importante progetto di rivalorizzazione del patrimonio intangibile e di promozione del turismo. Sono poi abbondate esperienze dirette della cultura eno-gastronomica locale, come la degustazione e il racconto della storia del Commandaria – considerato il vino con la storia più antica d’Europa. 

“Un’esperienza estremamente ricca” – hanno commentato il prof. Lorenzo Cantoni – chair-holder della Cattedra UNESCO dell’USI – e la dr. Silvia De Ascaniis – coordinatrice della Cattedra – “che ha permesso ai partecipanti sia d’incontrare la ricchezza della cultura cipriota, che nasce dalla storia del Mediterraneo e dei popoli che si sono avvicendati sull’isola, sia di comprendere il ruolo chiave che le tecnologie digitali svolgono oggi nel turismo culturale. Esse non sono, infatti, un corollario per abbellire l’esperienza del turista, bensì un aspetto integrante che influenza ogni fase: prima, durante, dopo la visita”. Le numerose presentazioni e l’esperienza diretta del turismo locale, infine, hanno permesso di cogliere “sia la ricchezza e la complessità del settore del turismo, uno dei più colpiti dalla pandemia di Covid19, sia l’obiettivo comune a tutti gli stakeholder: condividere la bellezza del proprio Paese, integrando e orchestrando ogni tecnologia disponibile”.