Un'immersione nelle divise del Reggimento Corazzieri
Servizio comunicazione istituzionale
25 Novembre 2019
La mattina dell’8 novembre 2019 la classe del primo anno del Master in Digital Fashion Communication (doppia laurea offerta congiuntamente dall'USI e dall'Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne) ha avuto l’opportunità di visitare a Roma la caserma, intitolata al Maggiore M.A.V.M. Alessandro Negri di Sanfront, sede del Reggimento Corazzieri, la guardia d’onore del Presidente della Repubblica Italiana, per studiarne da vicino la storia, i compiti istituzionali e, in particolare, le uniformi storiche. Un viaggio fra tradizione e innovazione.
Grazie all’autorizzazione del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e del Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica, gli studenti hanno potuto osservare i cambiamenti delle uniformi nel corso dei secoli: dalle origini, come Compagnia di Arcieri e Scudieri addetti alla difesa della Casa Savoia, fino all’epoca repubblicana, dapprima come “Comando Carabinieri Guardie del Presidente della Repubblica” per poi giungere all’attuale denominazione di “Reggimento Corazzieri”, che risale al 1992, che ha mantenuto in uso, sostanzialmente, le stesse uniformi dal 1876 (per approfondimenti www.quirinale.it e www.carabinieri.it).
La visita ha consentito di riflettere sia sulla realtà delle uniformi militari, che costituiscono un’ispirazione costante nel mondo della moda, sia sul rapporto fra storia, patrimonio culturale e uniformi. Quella dei Corazzieri è una delle uniformi più iconiche e riconoscibili per coloro che visitano Roma e l’uniforme italiana più “conosciuta” a livello internazionale, dal momento che la scorta d’onore – a cavallo o in motocicletta – al Presidente della Repubblica Italiana e a tutti i Capi di Stato in visita in Italia è loro affidata.
È stato inoltre possibile visitare la sartoria del Reggimento e incontrare le sarte e il sarto, che hanno mostrato la ricchezza e la complessità della produzione e dell’adattamento delle uniformi.
La visita alla caserma è stata anche occasione per vedere da vicino un tratto delle mura serviane (IV secolo a. C.) e un mosaico parietale, appartenente alla casa dei Flavi (I secolo d. C.), venuti alla luce durante alcuni scavi condotti dai Corazzieri agli inizi degli anni ‘60.
Gli studenti del Master, durante la visita di studio hanno potuto incontrare anche la realtà di Bulgari e della sua “Domvs”, che raccoglie alcuni dei gioielli più famosi della casa, e la Tirelli Costumi, una società che confeziona e affitta costumi per le produzioni teatrali, cinematografiche e televisive (hanno “vestito” 17 film da Oscar), dotata di un magazzino con oltre 160.000 costumi, dal periodo pre-cristiano a oggi.
Infine è stata possibile anche una breve visita alla Guardia Svizzera Pontificia, con l’opportunità di studiarne da vicino le uniformi che si ispirano al rinascimento italiano e di vedere il nuovo elmo, realizzato in PVC e stampato con una stampante 3D in Svizzera, nei pressi di Stans: un interessante esempio d’incontro tra tradizione e innovazione, così tipico del nostro Paese.
Il Master in Digital Fashion Communication prepara gli studenti ad intraprendere la carriera nell'industria della moda come specialisti della comunicazione digitale: si acquisiscono le competenze comunicative specifiche dell'industria della moda, gli strumenti di ultima generazione che interagiscono con l'ambiente del commercio digitale, ma anche una sensibilità culturale per comunicare nel mercato internazionale.