Maria Teresa Costa, «Tradurre Walter Benjamin sulla traduzione» (Ciclo Dottorato ISI)

Istituto di studi italiani

Data: 1 Giugno 2023 / 14:00 - 17:00

Campus Ovest, Palazzo principale, Aula 254

Tradurre Walter Benjamin sulla traduzione

Maria Teresa Costa (Max-Planck-Institut für Wissenschaftsgeschichte)

Il seminario si propone di offrire un close reading del saggio di Walter Benjamin Die Aufgabe des Übersetzers (Il compito del tarduttore) a cent’anni dalla sua pubblicazione in lingua tedesca (1923) e a sessant’anni dalla sua prima traduzione in lingua italiana di Renato Solmi, in occasione della pubblicazione di una sua nuova traduzione in edizione critica, a cura di Maria Teresa Costa, in uscita presso l’editore Mimesis. Verrà dunque dato accesso sia alla fucina teorica di Benjamin che a quella di una delle sue interpreti e traduttrici, riflettendo sulla teoria benjaminiana della traduzione e su alcune pratiche di traduzione. Il contributo fondamentale offerto da Walter Benjamin a quel settore interdisciplinare che ha preso il nome di Translation Studies riguarda il rapporto intimo e profondo, da lui definito “naturale” o meglio “rapporto di vita”, tra lingua della traduzione e lingua originale. A partire da tale relazione egli ripensa in un’ottica innovativa i concetti chiave comuni a ogni teoria della traduzione: fedeltà vs libertà, traduzione source-oriented vs traduzione target-oriented, somiglianza e origine comune delle lingue, inteso e modo di intendere (ciò che più comunemente si definisce significato-significante). Il compito del traduttore, uno dei testi più filosofici di Benjamin, è stato scritto come premessa alla traduzione di Les Fleurs du Mal di Baudelaire. Non si tratta però in alcun modo di una premessa al libro di Baudelaire. Esso affronta piuttosto il tema della traduzione in generale, e più in particolare della traduzione poetica e letteraria. Vi è infatti uno iato tra traduzione e discorso sulla traduzione. Benjamin vuole mostrarci che tra pratica e teoria della traduzione, o meglio tra esperienza e pensiero della traduzione, vi è un abisso incolmabile e ce lo rivela parlando di traduzione senza offrire alcun esempio concreto. La traduzione emerge come un processo di metamorfosi che potenzia l’originale, facendolo sopravvivere in nuove forme, rendendoci consapevoli del fatto che nel campo della traduzione il concetto di singolarità assoluta non ha ragione di esistere, né per le opere né per la nostra vita. In tal senso la traduzione offre un punto di osservazione privilegiato per riflettere sul concetto di vita, sovvertendo una delle categorie più stabili della filosofia occidentale, il concetto di soggettività. Attraverso il concetto e la pratica della traduzione diveniamo consapevoli del fatto che ogni testo, così come ogni esistenza sono il risultato di una serie di incontri e devono essere considerati solo dalla dimensione della pluralità.

Terza lezione della parte III del ciclo (Il ruolo della traduzione).

Per ulteriori informazioni: Corsi dottorali dell'Istituto di studi italiani.